5 Marzo 2021

proposto da Vito Bruschini

Contorni opachi

Anthony Caruana
Contorni opachi
Bertoni

Proposto da
Vito Bruschini
«È un romanzo che parla di solitudine, di vite spezzate e di odio che cova nascosto sotto un’apparente normalità. Tutto ha inizio con una misteriosa telefonata che accende la miccia che farà esplodere un segreto familiare tenuto nascosto per decenni. Il segreto ci verrà svelato soltanto alla fine del romanzo, così come il suo autore. Questi, con la sibillina telefonata, era consapevole di provocare una fatale reazione a catena che avrebbe avuto l’energia di annientare moralmente l’esistenza delle persone coinvolte nel segreto. La tragedia ha origine da una catena di amori malati e Augusto (una delle tre voci narranti), senza averne colpa alcuna, ne è il frutto guasto. Il giovane, tormentato da visioni che spesso si trasformano in vere e proprie allucinazioni, si rifugia nell’amore impossibile con una ragazza che a sua volta ha trovato nella droga la fuga dalla una realtà beffarda. È a lui che arriva la telefonata perché è lui il più indifeso della compagnia ed è lui che soltanto l’amore di una donna riuscirà a salvare dalla distruzione. Anzi, a salvarlo saranno due donne (le altre due protagoniste e voci narranti), diversissime tra loro, ma ognuna capace di esprimere un amore personalissimo. Ancora una volta il nostro futuro, che una società distratta ed egoista sta irrimediabilmente compromettendo, è nelle mani delle donne che, seppure con contrastanti sentimenti (l’una passionale e istintiva, l’altra schiacciata da sensi di colpa, ma carica di umanità), riusciranno a rimettere al loro giusto posto le tessere del complicatissimo mosaico innescato con la famosa telefonata. I contorni delle cose sono davvero molto evanescenti e opachi in questo romanzo, dove però la potenza vitale dei personaggi si esprime in modo magistrale arrivando a farci sentire persino gli odori della loro adrenalina e a emozionarci con una colonna sonora che insegue la vita disperata del nostro protagonista. Augusto, in un momento in cui il disagio psichico gli dà tregua, è capace di dire: “…non ho paura di chi è diverso. Anche perché credo di essere io quello diverso”. Anthony Caruana ha la capacità di costruire dinamiche familiari dissonanti mostrandoci il lato più crudo e inconfessabile dei vizi dei suoi personaggi che proprio per questo, nelle contraddizioni e nelle passioni, risultano molto credibili e umani.»

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