Proposto da
Piero Mastroberardino
«Si tratta di un romanzo storico dalle venature socio-antropologiche. Protagonista è Fernando Nannetti, che incise la sua storia su 180 metri lineari di muro nel corso della sua permanenza nel manicomio di Volterra. Il racconto è anche romanzo dell’anima: la scrittrice mostra l’uomo oltre le apparenze, al di là di etichette e della stessa malattia. A parlare è quel muro, che trasuda le intime sofferenze di persone escluse dalle proprie comunità familiari e sociali, nonché le violenze a cui i pazienti spesso erano sottoposti, torture che li tramutavano in fantasmi. La narrazione è guidata dal messaggio principale di cui il protagonista è esclusivo depositario: la sequenza delle comunicazioni trasmessegli da alieni che, dopo averlo nominato “colonnello astrale”, complice la colonna vertebrale che fungeva da tubo catodico, gli trasferivano eleggendolo a vettore connettivo di mondi lontani. Il dibattito si apre proprio laddove la storia del Nannetti apparentemente si conclude: quarant’anni dopo la legge Basaglia, ancora siamo alla ricerca di una soluzione ad un problema tuttora vivo nelle nostre comunità.»