Proposto da
Cesare de Seta
«Sette opere di misericordia è uno di quei rari romanzi in cui, affrontando uno dei momenti cruciali della nostra storia nazionale – l’estate del post-terremoto a Napoli e della tragica vicenda di Vermicino –, la narrativa riesce a ridare voce nuova ai suoi temi eterni: la colpa e il destino, la misericordia e il castigo, i sogni e l’innocenza perduta.
Attraverso una scrittura impeccabile, di ampio respiro eppure sapientemente controllata, Piera Ventre si riallaccia alla migliore tradizione letteraria del nostro secondo Novecento. Evidente nella sua opera è il lascito ortesiano – l’idea, soprattutto, della crudeltà della Storia contrapposta all’innocenza dell’infanzia – che però, diversamente che in altri contesti, viene sorretto da una forte narratività, che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina.»