Lo sbarco di Tips, Piemme
Uno degli autori per l’infanzia più noti e premiati nel mondo, ha scritto oltre cento libri e vinto numerosi e prestigiosi premi letterari. I suoi romanzi sono stati adattati per il grande e il piccolo schermo, oltre che per il teatro. Conosciuto soprattutto per War Horse, il romanzo da cui Steven Spielberg ha tratto il celebre film, ha pubblicato innumerevoli romanzi, la maggior parte accolti entusiasticamente da critica e pubblico. Il Battello a Vapore ha già pubblicato Il ragazzo che non uccise Hitler (vincitore del National Book Award 2017), Il regno di Kensuke, Il bambino e il leone, Verso casa e, nella Serie Azzurra, Quando le volpi vinsero il campionato. Vive nel Devon, in Inghilterra.
Intervista all’autore
Ti ricordi qual è stato il primo libro che hai letto?
Il mio primo libro penso sia stato L’elefantino curioso di Rudyard Kipling.
Perché e quando hai deciso di scrivere un libro per ragazzi?
Sono diventato un narratore prima, nel 1970, da insegnante. Ho scoperto che raccontare una storia era l’unico modo per attirare l’attenzione di tutti i bambini della classe. Mi è piaciuto così tanto farlo e loro sembravano catturati, così un giorno ho deciso di scriverne una. È ancora in vendita!
Ci sono degli autori o un autore in particolare che hanno influenzato il tuo lavoro di scrittore?
Tra gli scrittori il mio eroe e mentore è Robert Louis Stevenson. Racconta magistralmente una grande storia. Dipinge luoghi e paesaggi così bene da farti credere di essere lì, nella storia, e disegna i suoi personaggi con tale abilità, che senti di conoscerli personalmente.
Raccontaci in breve una giornata tipo di quando scrivi.
Scrivo a mano seduto su un letto, a gambe incrociate, con il quaderno appoggiato sulle ginocchia. Inizio verso le 9 e lavoro fino all’ora di pranzo. Provo a scrivere circa 1400 parole al giorno. Poi rileggo e correggo quello che ho scritto, leggendo a voce alta. Mi piace che le mie storie suonino bene quando vengono lette. Nel pomeriggio esco per una passeggiata e penso a come continuare la storia il giorno dopo.
Cosa ti piacerebbe che pensassero i lettori una volta terminato il tuo libro?
Mi piacerebbe che continuassero a pensarci a lungo dopo aver finito di leggerlo, e che la storia possa continuare a vivere nella loro immaginazione, attraverso i loro occhi e le loro orecchie.
Che cosa consiglieresti a un tuo lettore che volesse scrivere un libro?
Leggi molto. Vivi una vita interessante. Visita posti nuovi, conosci altre persone, afferra il mondo intorno a te. Prova a scrivere ogni giorno qualche riga sull’evento più memorabile che ti è accaduto, o un momento, un pensiero che ti attraversa la testa all’improvviso, un sentimento che non vuoi dimenticare.
Questi appunti diventeranno una sorta di enciclopedia della tua vita, un magazzino di ricordi, pensieri e idee. Così ogni volta che scrivi, scoprirai che è diventato più naturale, come un modo per esprimere te stesso, più divertente.
Quindi scegli un evento della tua vita attorno al quale vuoi costruire la storia. Ragionaci su, studialo, leggi testi che lo riguardano, esploralo da diversi punti di vista. Quando sarai pronto, siediti e incomincia. “C’era una volta…”.