Ulisse racconta, Einaudi Ragazzi
Mino Milani è nato a Pavia nel 1928. Ha lavorato a lungo come giornalista ed è autore di biografie, saggi storici, romanzi per adulti. Ha cominciato a scrivere per ragazzi nel 1953, e ha pubblicato una trentina di libri, oltre a diverse centinaia di racconti e storie a fumetti.
Intervista all’autore
Ti ricordi qual è stato il primo libro che hai letto?
No. Ricordo la mia mamma che mi leggeva Pinocchio, questo sì. Il primo letto immagino sia stato un libro di Salgari. Sì, deve essere stato proprio così.
Perché e quando hai deciso di scrivere un libro per ragazzi?
Lo decise, veramente, Giovanni Mosca, quando dirigeva il “Corriere dei Piccoli”. Mi disse: “Milani fammi un racconto a puntate”, e io scrissi I ladri del fiume, una storia d’avventura che si svolgeva (in tempo reale, si dice così?) lungo il mio fiume, il Ticino. A quei tempi aveva ancora boschi enormi lungo le rive. Era il 1957.
Ci sono degli autori o un autore in particolare che hanno influenzato il tuo lavoro di scrittore?
Molti, per fortuna; soprattutto Stevenson, London, Curwood, e il maestro dei maestri, Conrad.
Raccontaci in breve una giornata tipo di quando scrivi.
Oggi lavoro mediamente cinque, sei ore tra mattino e sera; fino a quando potrò rispetterò all’incirca l’orario dei tempi dei “Corriere dei Piccoli”. È più facile, con il pc. Stacco volentieri il telefono, nessuno attorno tranne Sibilla, la mia gatta, nera e occhi d’oro. Gran silenzio, abito in una piazza chiusa al traffico.
Cosa ti piacerebbe che pensassero i lettori una volta terminato il tuo libro?
Eh, quello che pensavo io, certe volte, a fine lettura: Buono, questo libro. Magari tra qualche anno lo rileggo.
Che cosa consiglieresti a un tuo lettore che volesse scrivere un libro?
Previa la risposta giusta alla domanda “Leggi?”, il consiglio è: “Bene, allora mettiti davanti al foglio (o allo schermo) e scrivi”.