Anche quest’anno BPER Banca ha conferito riconoscimenti speciali nell’ambito del progetto La Banca che sa leggere, con l’intento di stimolare il giudizio critico di una generazione che anche sulla cultura dovrà costruire il proprio percorso futuro.
Ha assegnato i premi in denaro per le migliori attività di lettura dei libri finalisti al Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2024:
Categoria 6+ all’ Istituto comprensivo Calò, Scuola primaria Deledda-Bosco di Ginosa (TA)
Categoria 8 + all’Istituto comprensivo Montanelli, Scuola primaria Boltar di Roma
Premiata anche la studentessa Lucilla Cito, dell’istituto comprensivo Giovanni Falcone di Grottaferrata per la migliore recensione a La leggenda dei tre bambini magici e del loro cane santo di Adam Gidwitz, tradotto da Marina Morpurgo (Giuntina), finalista nella categoria di concorso 11+.
Questa è l’avventurosa storia di tre ragazzi speciali e del loro magico levriero bianco che, costretti a viaggiare nella Francia medievale, fuggono da un mondo fatto di pregiudizi, guerre e inquisizioni.
Uniti da un’amicizia che da subito si rivela solida e profonda, affrontano mille pericoli prima di compiere l’ultima preziosa missione e con spirito puro e fiero riescono a sconfiggere draghi e demoni malvagi, ribaltando ogni volta le situazioni più pericolose fino a toccare persino il cuore di soldati brutali e sovrani rigidi e autoritari.
In questa vicenda, un po’ triste e un po’ divertente, niente è come sembra e l’apparenza inganna ogni volta, i buoni non sono davvero buoni e i cattivi non sono realmente i cattivi, o almeno non troppo. Monaci, frati, giocolieri, scrittori, trovatori, nobili e contadini ci conducono in quel tempo pieno di contrasti politici e religiosi e scopriamo, che allora come oggi, la giustizia non sempre coincide con il potere, il quale a volte usa la religione per creare barriere, guerre e persecuzioni.
Jeanne, William e Jacob ci insegnano che la diversità può trasformarsi in una grande forza e che l’amicizia può renderci invincibili. E che noi possiamo sempre fare la nostra parte in una storia di cui non capiamo il disegno finale perché siamo già impegnati a viverla, basta solo apprezzarla per quello che è, un po’ fatta di dolori e un po’ di gioie, perché la vita è proprio come il formaggio Époisses di Borgogna, “troppe cose tutte insieme”, ma non possiamo fare a meno d’amarla.
