Olla scappa di casa, Feltrinelli
Classe 1986, diplomata in Scrittura creativa e giornalismo, lavora come sceneggiatrice e burattinaia per la cooperativa Norwegian Broadcasting. Ha lavorato anche per la televisione e la radio, in programmi dedicati ai bambini. Olla scappa di casa è il suo primo romanzo.
Intervista all’autrice
Ti ricordi qual è stato il primo libro che hai letto?
Oh, no! Ho un vago ricordo della storia di un cucciolo i beagle che scappa via, ma non ricordo il nome del libro. Il primo libro che mi ricordo di aver letto è La fabbrica di cioccolato. Mi ricordo di quanto volevo assaggiare i dolci descritti nel libro. Era quasi una tortura non riuscire a farlo.
Perché e quando hai deciso di scrivere un libro per ragazzi?
Non penso di aver mai deciso di diventare una scrittrice, è successo e basta, ma non ho mai voluto scrivere per nessun altro se non per i bambini. Loro sono il pubblico migliore. I bambini sono più curiosi, più fantasiosi e dalla mia esperienza con Olla scappa di casa mi sono accorta che i bambini capiscono i personaggi meglio di quanto facciano gli adulti. I bambini sono i migliori!
Ci sono degli autori o un autore in particolare che hanno influenzato il tuo lavoro di scrittore?
Sono sempre stata una fan di Roald Dahl, e ovviamente amo J. K. Rowling e Harry Potter. Mi piace il modo in cui si mescolano il mondo reale e quello della magia.
Raccontaci in breve una giornata tipo di quando scrivi.
Haha, beh… Nessun giorno è uguale all’altro quando scrivo. A volte mi siedo per scrivere e non mi viene in mente niente, e a volte sto facendo qualcos’altro, come prendere il bus, e mi vengono in mente un sacco di idee che chiedono di essere scritte proprio adesso. Quindi ho un sacco di appunti sul mio cellulare, su quaderni e sul computer. È un casino. Ma tutti gli appunti (se li riesco a trovare) sono molto utili quando mi siedo e provo a scrivere per un paio di ore.
Cosa ti piacerebbe che pensassero i lettori una volta terminato il tuo libro?
Che si divertissero e si sentissero capiti. Spero che ridano durante la lettura del libro, che soffrano per qualcuno e che tifino per qualcun altro. E vorrei che non si sentissero soli.
Che cosa consiglieresti a un tuo lettore che volesse scrivere un libro?
Scrivi su qualcosa che ti fa ridere, o piangere o che ti fa arrabbiare. Qualcosa a cui tieni!