Anche quest’anno BPER Banca ha conferito riconoscimenti speciali nell’ambito del progetto La Banca che sa leggere, con l’intento di stimolare il giudizio critico di una generazione che anche sulla cultura dovrà costruire il proprio percorso futuro.
Ha assegnato i premi in denaro per le migliori attività di lettura dei libri finalisti al Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2022 alla Scuola Città Pestalozzi dell’Istituto Comprensivo Centro Storico Pestalozzi di Firenze (Categoria 6+) e alla Scuola Primaria Europa Unita dell’Istituto Comprensivo Tetti Francesi di Rivalta di Torino (Categoria 8+).
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Il premio per la migliore recensione per la prima volta ex aequo all’alunna Matilde Matone, Istituto Comprensivo Giovanni Falcone, Grottaferrata e all’alunno Daniel Dario Iafrate, Istituto Comprensivo via Padre Semeria, Roma (Categoria 11+).
La recensione di Matilde Matone su Sono Vincent e non ho paura di Enne Koens, traduzione di Olga Amagliani (Camelozampa):
Che cos’è la paura? Un sentimento che tutti conosciamo, e che può manifestarsi in diversi modi fino a paralizzarci. Il protagonista di questo racconto, Vincent, ci aiuta a capire come sconfiggere questa emozione. Ci spiega i pensieri di un ragazzino spaventato e sofferente. Considero questo libro importante per me, perché mi ha offerto un esempio di coraggio. Vincent infatti deve combattere quotidianamente contro i bulli della sua scuola, ma grazie alla sua creatività e all’arrivo di una nuova compagna riuscirà a ribaltare la sua situazione. È proprio dall’amicizia che trae coraggio il protagonista, perché quando siamo visti e amati per quello che siamo, troviamo la forza per reagire di fronte alle ingiustizie. Questo è il messaggio che, una volta chiuso il libro, porto con me. Lo porto con me quando mi sento sovraccarica di fronte alle prove della vita, gli sguardi della gente addosso che mi fanno sentire a disagio, di fronte al mistero del futuro, e quelle volte in cui sento piano piano la mia gola restringersi come se una mano invisibile volesse impedermi di essere libera, di essere me stessa. Mi chiamo Matilde e non ho paura.
La recensione di Daniel Dario Iofrate su Giuditta e l’orecchio del diavolo dei Francesco D’Adamo (Giunti):
Sapete, questo mondo ha tante storie da raccontare. Ci sono quelle che iniziano con “C’era una volta” e ci sono quelle che iniziano con “Era una notte buia e tempestosa”. Ecco, questa è una di quelle, solo che al posto del lupo cattivo, c’è un uomo ancora più terribile che odia tanto gli ebrei e porta una fascia sul braccio destro con uno strano disegno sopra. Giuditta non può vederlo, perché Giuditta non vede. Ma può combatterlo, perché le parlano gli animali, perché conosce i segreti delle piante, perché sa ascoltare le voci che vengono dalla valle prima degli altri, dall’orecchio del diavolo, un posto che a lei non fa paura. Giuditta lo combatte insieme ad altre persone. Caterina, Giulio, Tonino, Sandokan … Non sono supereroi, non ci sono supereroi in questo libro, ma ci sono i giusti, quelli che non bisogna dimenticare. Quelli che non si sono arresi, quelli che con coraggio hanno resistito.
Quelli che sono morti per la libertà, come dice una certa canzone.
La libertà di tutti.