Traduzione di: Francesco Ferrucci
Titolo: Lilo
Editore: uovonero
Anno di pubblicazione: 2022
I genitori di Emi sono partiti per un viaggio e lei rimane per qualche giorno con i nonni e il loro cane Lilo. L’animale si rende presto conto che la ragazza, un tempo affettuosa e giocosa, è ora una preadolescente testarda, attaccata al suo cellulare, che spesso si chiude nella sua stanza per piangere. Lilo, che ha una capacità speciale di percepire la tristezza e la paura attraverso gli odori, cercherà di scoprire, con l’aiuto di Olivertwist, un astuto cane randagio, e della misteriosa gatta Berenice, chi sta rovinando la vita alla nipote dei suoi padroni. Nella sua avventura, Lilo affronterà anche una paura che lo paralizza: Adele, la cagnolina che gli piace, non deve vedere che ha le gambe così corte. Inés Garland racconta una storia di gestione della rabbia e del dolore, in cui il mondo degli animali e quello degli esseri umani si compenetrano in modo insolito.
In questa storia di amicizia, empatia e cyberbullismo è ancora una volta il mondo animale a interrogarsi sul comportamento degli esseri umani. Lilo è un cane buffo e tenero che conosce Emi e si diverte con lei da quando era cucciolo. Ma, una volta cresciuta, la bambina ha smesso di giocare con lui, preferendogli il cellulare e il computer. La preadolescenza di Emi è anche segnata da incomprensibili forme di isolamento e da molte lacrime. È così che Lilo decide di scoprire il motivo di questo improvviso cambiamento. Anche grazie all’aiuto di altri animali del vicinato, il cane riesce a indagare a fondo ciò che sta accadendo, svelando una realtà sconcertante. Lo stile ironico e lieve di Inés Garland e le trasparenze delle illustrazioni di Maite Mutuberria favoriscono l’accesso a temi e motivi niente affatto facili, tipici della società contemporanea.