
Titolo: Autocrazie. Chi sono i dittatori che vogliono governare il mondo
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2024
Traduzione di: Tullio Cannillo
«L’ultimo libro di Anne Applebaum, Autocrazie. Chi sono i dittatori che vogliono governare il mondo (Mondadori, 2024), si pone come culmine ed evoluzione del percorso intellettuale dell’autrice, contraddistinto da originalità, autonomia di pensiero e costante impegno in difesa della democrazia. In questa nuova riflessione dedicata ai propugnatori di un nuovo ordine mondiale, evidenzia come le autocrazie moderne – spesso ritenute isolate e ideologicamente divergenti – siano, in realtà, profondamente interconnesse e abbiano creato un ecosistema autosufficiente capace di erodere le norme democratiche, in un attacco concentrico che colpisce ciascun paese sia dall’interno che dall’esterno.
Nel solco tracciato dalle precedenti opere Cortina di ferro (2016) e La grande carestia. La guerra di Stalin all’Ucraina (2022), in cui con metodo rigoroso vengono dissezionati i meccanismi del controllo e dell’oppressione totalitari, Autocrazie rintraccia nel mondo di oggi eredità e sostanziali differenze rispetto al sistema coercitivo novecentesco. E se l’opera vincitrice del Premio Pulitzer, Gulag: Storia dei campi di concentramento sovietici (2005), ha offerto un resoconto storico definitivo della feroce repressione politica in epoca sovietica, Autocrazie rivela come l’infrastruttura del dominio autoritario sia stata adattata e perfezionata nell’era digitale.
Il lavoro dell’autrice si distingue non solo per la sua profondità storica: attraverso le sue analisi giornalistiche penetranti ha anticipato il pericolo del putinismo e i rischi per l’Occidente rappresentati dall’emergere di figure estranee alle regole democratiche. Tracciando la linea di discendenza della disinformazione, della violenza sponsorizzata dallo Stato e della manipolazione ideologica, Applebaum fornisce un quadro completo che ci aiuta a comprendere come le autocrazie non solo sopravvivano ma prosperino in un mondo globalizzato. Un contributo civile prezioso, esercitato attraverso una scrittura potente, nutrita da una forte tensione morale e accessibile a un’ampia platea di lettori.»
(Comitato promotore)