Traduzione di: Roberta Arrigoni
Titolo: L’educazione fisica
Editore: Guanda
Agosto 1994. È una sera di fine estate e Catalina, che ha appena compiuto sedici anni, è turbata. Sta lasciando la casa della sua migliore amica dopo uno spiacevole evento ed è anche in ritardo: sa benissimo che i suoi genitori non tollerano che rientri un minuto dopo le dieci, l’ora in cui inizia il suo rigido coprifuoco. Catalina sa anche che se vuole sperare di arrivare in orario deve fare l’autostop, perché di autobus non ce ne sono. La prospettiva di salire in macchina con un estraneo la spaventa, ma al tempo stesso la intriga. Quel giorno le avance del padre della sua amica l’hanno costretta a spalancare gli occhi: sente di trovarsi sul precipizio tra l’essere bambina e l’essere donna, percepisce che il suo corpo è diverso da come lei l’ha sempre considerato. E così, quel breve tragitto fino a casa si trasforma in un viaggio costellato dall’affiorare di ricordi, pensieri, fantasie, esperienze e impressioni che compongono il paesaggio interiore di un’adolescente.