
Titolo: Marie Gulpin
Editore: Neri Pozza
Proposto da Lorenzo Pavolini
«Esponente di spicco del partito di estrema destra Enfants de la Patrie, Marie Gulpin è la nuova Presidente della Repubblica francese. Impegnata a dimostrare come la pena di morte sia utile e necessaria alla causa dell’umanità – rovesciando la massima di Beccaria – ne ha ottenuto la reintroduzione per referendum, quando era guardasigilli. Ma suo figlio diciottenne, Luigi, viene arrestato, colpevole di aver spinto il tunisino Hadiudi sui binari del metrò, in un gioco criminale chiamato poussez le mannequin. Sarebbe dunque destinato a diventare il primo utente della ripristinata ghigliottina.
Ascesa e caduta del populismo in Europa, bastano pochissime pagine del romanzo di Marco Mantello perché i tratti della civiltà occidentale in tutto il suo desiderio di controllo e spirito di potenza indossino i panni dei suoi personaggi, esplodano nei loro dilemmi e nelle ambiguità, a partire dalla inaffidabile narrazione di Cesare, terzo marito di Marie, maschilista, reazionario, leguleio italiano emigrato in Francia. Il romanzo di Marco Mantello inventa la verità del presente da una distanza temporale incalcolabile e attuale. Sul tavolo del lettore brillano gli ingredienti tossici che fondano il nostro ordine, le prassi punitive esercitate dalle forze di polizia europee su specifiche fasce di popolazione e su specifiche aree urbane, il terrorismo internazionale, i sistemi di videosorveglianza, i dibattiti mediatici trasformati in tribunali paralleli, la crisi delle periferie. Echi investigativi alla Sciascia – lo scrittore preferito di Cesare – si fondono a uno stile asettico e freddo, che poi si fa sempre più emotivo, fino a esplodere nella follia della voce narrante. Una follia familiare che diventa nazionale e viceversa, dove il complesso di Edipo si rovescia nella perenne ricerca di vittime colpevoli, al solo fine di salvare sé stessi.»