Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa

immagine per Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa Autore: Michela Marzano 
Titolo: Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa
Editore: Rizzoli

Proposto da Simonetta Sciandivasci

«Anna è una giornalista italiana emigrata in Francia. Lavora in radio e in università, a Parigi. Ama insegnare.  È sicura di tutto e non è convinta di niente. Dice sempre “cioè”. Convive con il ricordo, stemperato dalla sottovalutazione, di un abuso di quelli piccoli, consuetudinari, comuni abbastanza da essere stati considerati a lungo normali, quindi inevitabili: le carezze insistenti di un professore. Ha lasciato un marito che l’ha schiaffeggiata. Ha avuto molti uomini: tutti l’hanno desiderata, nessuno l’ha amata. Ha cercato di piacere a sua madre e assecondarne il progetto: crescere una figlia brillante, inespugnabile e integra.

Michela Marzano ha scritto un romanzo sul consenso, il grande tema di questi anni, il punto di rottura e svolta che ha ripristinato la connessione tra intimità e politica, e che dalla domanda sul desiderio ci ha ricondotti alla domanda sul senso. L’unica guerra realmente intenzionata a stabilire un equilibrio. Marzano ha usato la letteratura per scardinare un’ambiguità costosa sul desiderio, nella quale ci siamo accomodati tutti: l’idea che quello che vogliamo sia impossibile da capire e che quindi sia inevitabile cedere a un’imposizione, lasciare che gli altri interpretino la nostra volontà.

È un libro sbilenco e intenso, importante, decisivo: il primo che si avventura a raccontare lo squarcio che il #metoo ha portato nella vita delle donne, come ha cambiato le relazioni, come ha minato le certezze, le abitudini, il bisogno d’amore, come ci ha resi non sospettosi e sicuri, non giustizialisti e violenti, ma aperti e nuovi, infantili e diversi, premurosi e soli, disponibili, finalmente, a far tremare la nostra identità. Lo propongo perché il #metoo lo abbiamo sotto gli occhi da sei anni, eppure questo libro che lo racconta, lo spiega e lo umanizza, è sconvolgente come un articolo inedito, uno scoop terribile, come la rivelazione che risiede nell’apocalisse.»


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