Proposto da
Lia Levi
«La “buona scrittura” è tutt’altra cosa rispetto alla “bella scrittura”, fenomeno quest’ultimo molto frequentato in questi tempi (ma forse da sempre) che usa nutrirsi di parole e metafore artificiosamente spiazzanti inseguendo lo scopo dello stupire a scapito dell’esprimere.
Questa breve premessa solo per meglio dire che con I passi di mia madre di Elena Mearini siamo invece sul terreno giusto. Il linguaggio della Mearini è fatto di piccoli tocchi leggeri e non scontati, la metafora è rapida e pregnante… del resto cosa ci si può aspettare da una autrice che ha dato alle stampe numerosi libri di poesia?
La storia, come dice il sottotitolo, è quella della “ricerca di un amore mancato”, in questo caso di una madre che senza spiegazioni ha un giorno abbandonato marito e figlia bambina, sostituito e poi rappresentato nel corso della vita da un uomo sfuggente che farà risuonare gli stessi tasti. “Il tempo di Samuele è arrivato a dare il cambio a quello di mia madre”, sintetizza sottotono la scrittrice.
Come in tutte le storie ci sarà uno scioglimento finale (nel caso del passato a sorpresa) che coinvolgerà tutti e due i filoni.
A me questo libro è piaciuto e per questo ve lo sottopongo.»
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