Titolo: M. Il figlio del secolo
Editore: Bompiani
Presentazione di Francesco Piccolo
Lui è come una bestia: sente il tempo che viene. Lo fiuta. E quel che fiuta è un’Italia sfinita, stanca della casta politica, della democrazia in agonia, dei moderati inetti e complici. Allora lui si mette a capo degli irregolari, dei delinquenti, degli incendiari e anche dei “puri”, i più fessi e i più feroci. Lui, invece, in un rapporto di Pubblica Sicurezza del 1919 è descritto come “intelligente, di forte costituzione, benché sifilitico, sensuale, emotivo, audace, facile alle pronte simpatie e antipatie, ambiziosissimo, al fondo sentimentale”. Lui è Benito Mussolini, ex leader socialista cacciato dal partito, agitatore politico indefesso, direttore di un piccolo giornale di opposizione. Sarebbe un personaggio da romanzo se non fosse l’uomo che più d’ogni altro ha marchiato a sangue il corpo dell’Italia. La saggistica ha dissezionato ogni aspetto della sua vita. Nessuno però aveva mai trattato la parabola di Mussolini e del fascismo come se si trattasse di un romanzo. Un romanzo – e questo è il punto cruciale – in cui d’inventato non c’è nulla. Non è inventato nulla del dramma di cui qui si compie il primo atto fatale, tra il 1919 e il 1925: nulla di ciò che Mussolini dice o pensa, nulla dei protagonisti – D’Annunzio, Margherita Sarfatti, un Matteotti stupefacente per il coraggio come per le ossessioni che lo divorano – né della pletora di squadristi, Arditi, socialisti, anarchici che sembrerebbero partoriti da uno sceneggiatore in stato di sovreccitazione creativa. Il risultato è un romanzo documentario impressionante non soltanto per la sterminata quantità di fonti a cui l’autore attinge, ma soprattutto per l’effetto che produce. Fatti dei quali credevamo di sapere tutto, una volta illuminati dal talento del romanziere, producono una storia che suona inaudita e un’opera senza precedenti nella letteratura italiana. Raccontando il fascismo come un romanzo, per la prima volta dall’interno e senza nessun filtro politico o ideologico, Scurati svela una realtà rimossa da decenni e di fatto rifonda il nostro antifascismo.
«Scurati racconta con dedizione e ostinazione la nascita del fascismo in Italia, non tralasciando nessun dettaglio decisivo alla comprensione della nostra Storia, attenendosi ai fatti documentati e appassionando i lettori per pagine e pagine, come hanno dimostrato le reazioni fin dal primo giorno della sua comparsa nelle librerie. Il racconto corale, con al centro la figura di Benito Mussolini, compie il miracolo di farci comprendere come i fatti prendano consistenza e poi potenza in pochi anni, con la complicità dell’indifferenza e della superficialità di un intero popolo. Nonostante quest’anno tra i candidati al premio Strega siano presenti libri e autori che apprezzo, propongo M. di Antonio Scurati perché è un evento nella letteratura italiana, uno dei romanzi importanti dei nostri anni, che merita per questo non solo di partecipare al Premio Strega ma di vincerlo».
Francesco Piccolo
Libri in concorso
- Valerio Aiolli, Nero ananas (Voland)
- Paola Cereda, Quella metà di noi (Perrone)
- Benedetta Cibrario, Il rumore del mondo (Mondadori)
- Mauro Covacich, Di chi è questo cuore (La nave di Teseo)
- Claudia Durastanti, La straniera (La nave di Teseo)
- Pier Paolo Giannubilo, Il risolutore (Rizzoli)
- Marina Mander, L’età straniera (Marsilio)
- Eleonora Marangoni, Lux (Neri Pozza)
- Cristina Marconi, Città irreale (Ponte alle Grazie)
- Marco Missiroli, Fedeltà (Einaudi)
- Antonio Scurati, M. Il figlio del secolo (Bompiani)
- Nadia Terranova, Addio fantasmi (Einaudi)
Prima votazione
Camera di commercio di Roma – Sala del Tempio di Adriano, 12 giugno
- Scurati 312
- Cibrario 203
- Missiroli 189
- Durastanti 162
- Terranova 159
Seconda votazione
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, 4 luglio
- Scurati 228
- Cibrario 127
- Missiroli 91
- Durastanti 63
- Terranova 47
Premio: euro 5.000
Votanti: 556