Claudio Magris

immagine per Claudio Magris In concorso con:
1997: Microcosmi, Garzanti

Claudio Magris nasce a Trieste nel 1939. Si laurea a Torino nel 1962 in Lingua e Letteratura tedesca con la tesi Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna, pubblicata l’anno seguente. Dopo un periodo di perfezionamento all’Università di Freiburg, insegna Letteratura tedesca all’Università di Trieste, poi all’Università di Torino, per ritornare infine a Trieste dove prosegue la carriera accademica fino al 2006. Le sue prime pubblicazioni sono interamente dedicate alla letteratura tedesca e alla Mitteleuropa: si ricordano Wilhelm Heinse (1968), Tre studi su Hoffmann (1969), Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971), L’anarchico al bivio. Intellettuale e politico nel teatro di Dorst (1974, scritto con Cesare Cases), L’altra ragione. Tre saggi su Hoffmann (1978) e L’anello di Clarisse. Grande stile e nichilismo nella letteratura moderna (1984). A queste opere seguono numerosi altri saggi e articoli su Ibsen, Musil, Hesse, Borges e Svevo. Dal 1967 collabora con il «Corriere della Sera»; parte della sua produzione giornalistica è raccolta nei volumi Dietro le parole (1978) e Itaca e oltre (1982). L’esordio in letteratura data 1984 con il racconto Illazioni su una sciabola e con Giuseppe Wulz (scritto con Italo Zannier), ai quali seguono Danubio (1986, Premio Bagutta, qui presentato), Un altro mare (1991), Il Conde (1993), Le voci (1994) e il dramma teatrale Stadelmann (1988). Vince il Premio Strega nel 1997 con Microcosmi; nel 1999 raccoglie alcuni scritti critici e giornalistici in Utopia e disincanto, Saggi 1974-1998. Fra le opere più recenti si segnalano La mostra (2001), Alla cieca (2005), L’infinito viaggiare (2005), Lei dunque capirà (2006), Il vecchio leone e la sua gabbia (2014), Non luogo a procedere (2015), Tempo curvo a Krems (2019) e Inventarsi una vita. Dialogo con Paolo di Paolo (2022).
Dal 1994 al 1996 espleta le funzioni di senatore dopo essere stato eletto con una lista indipendente.

foto di Musacchio&Ianniello. AUTORItratti

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