Vincenzo Consolo

immagine per Vincenzo Consolo In concorso con:
1992: Nottetempo, casa per casa, Mondadori

Vincenzo Consolo nasce a Sant’Agata di Militello (Messina) nel 1933. Si trasferisce a Milano per frequentare la facoltà di Giurisprudenza all’Università Cattolica, ma nel 1952 si laurea all’Università di Messina. Dopo aver deciso di dedicarsi totalmente alla scrittura, collabora al quotidiano palermitano «L’Ora» ed esordisce nel 1963 con il romanzo La ferita dell’aprile. Sollecitato dalla lettura del «Menabò» e dagli amici Sciascia e Lucio Piccolo decide di tornare a Milano, dove si stabilisce nel 1968 quando ottiene un posto in RAI. L’amore per la Sicilia resta però il tema principale dei suoi scritti, come dimostrano la minuziosa ricostruzione delle insurrezioni sull’isola nell’Ottocento, data alle stampe con il titolo Il sorriso dell’ignoto marinaio (1976), e la serie successiva di saggi: Nfermu veru. Uomini e immagini dei paesi dello zolfo (1985), La pesca del tonno in Sicilia (1986), Fuga dall’Etna (1993), L’olivo e l’olivastro (1994) e Di qua del faro (1999). Dopo la favola teatrale Lunaria (1985), torna alla narrativa con Retablo (1987) e Le pietre di Pantalica (1988). Nel 1992 ottiene il Premio Strega per Nottetempo, casa per casa, qui presentato. Fra le opere più recenti si segnalano Oratorio (2002), Isole dolci del dio (2002), Il corteo di Dioniso (2009) e La mia isola è Las Vegas (2012).
La sua opera completa è stata raccolta nel 2015 nella collana «I Meridiani».
Muore a Milano nel 2012.

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