Mario Pomilio nasce a Orsogna (Chieti) nel 1921. Trascorre l’infanzia ad Avezzano, ma si trasferisce precocemente a Pisa per compiere gli studi superiori sotto la guida di Luigi Russo. Interrotti questi a causa della guerra, si laurea in Letteratura italiana all’università di Pisa nel 1945 con una tesi su Pirandello. Dopo una breve militanza nel Partito d’Azione, nel 1949 è chiamato a Napoli come professore di lettere in un liceo scientifico. Questo non gli impedisce però di continuare l’attività politica, ora nelle fila del Partito Socialista.
Inizia quindi a collaborare a «Convivium», «La Fiera letteraria » e «L’Approdo», ma l’anno successivo è già a Bruxelles, dove soggiorna, alternandola con Parigi, sino al 1952. Tornato a Napoli, scrive sulle colonne del «Mattino» e nel 1954 esordisce in letteratura col romanzo L’uccello nella cupola, seguito di lì a poco da Il testimone (1956), Il nuovo corso (1959), La compromissione (1965, Premio Campiello), Il quinto evangelista (1975, Premio Flaiano) e Il Natale del 1833 (1983).
Nel 1960 fonda insieme agli amici Domenico Rea e Michele Prisco la rivista «Le motivazioni letterarie». Accanto ai romanzi vanno ricordati anche i racconti Il cimitero cinese (1969) e Il cane sull’Etna (1978) e le molte raccolte di saggi, fra i quali Il mondo morale di Italo Svevo (1943), Letture di Pirandello (1949), Dal naturalismo al verismo (1962), Contestazioni (1967) e Scritti cristiani (1979). L’avvicinamento alla religione cattolica si riflette anche sull’attività politica avvicinandolo alla Democrazia Cristiana, sotto il cui simbolo sarà eletto deputato al Parlamento europeo. Ha curato inoltre una Antologia di scrittori siciliani contemporanei (1977).
Muore a Napoli nel 1990.