Vittorio Gorresio

immagine per Vittorio Gorresio In concorso con:
1980: La vita ingenua, Rizzoli

Vittorio Gorresio nasce a Modena nel 1910. A seguito dei molti spostamenti del padre, ufficiale di carriera, dopo l’infanzia trascorsa a Cuneo frequenta il liceo Mamiani a Roma e nel 1932 si laurea in Giurisprudenza. S’interessa sin da giovane al giornalismo e per intercessione di Missiroli nel 1936 è assunto come redattore a «Il Messaggero», partendo quello stesso anno come corrispondente dall’Africa orientale appena conquistata. Nel 1939 è in Francia e nel 1941 al seguito di Alfieri a Berlino. È quindi richiamato alle armi, ma all’indomani dell’8 settembre opta per la clandestinità, appassionandosi alla ricerca storica (nel 1943 cura l’edizione degli Opuscoli politici di d’Azeglio).
Gli eventi dell’Assemblea Costituente lo spingono a scrivere Un anno di libertà (1945) e I moribondi di Montecitorio (1947), dedicati alle figure di spicco della politica di quegli anni. Entra quindi nella redazione di «Risorgimento Liberale» fondato da Pannunzio, scrive sul «Mondo» e negli anni Sessanta passa a «La Stampa» come notista parlamentare, diventando ben presto capo della redazione romana, incarico che detiene sino al 1972. Ritorna alla cronaca politica con i volumi L’Italia a sinistra (1963), La nuova missione (1968), Il sesto presidente (1972) e Berlinguer (1976) e alla ricerca storica con Risorgimento scomunicato (1958), seguito poi da Roma ieri e oggi (1970) e Il papa e il diavolo (1973).
Frutto dell’attività letteraria sono i volumi autobiografici Costellazione cancro (1976), pacato racconto della propria esperienza di malato colpito da un terribile morbo, e La vita ingenua (1980).
Muore a Roma nel 1982.

Le votazioni sono chiuse

Puoi consultare il calendario per conoscere le prossime scadenze: se non trovi le indicazioni puoi richiederci direttamente le informazioni che ti servono.