Fausta Cialente nasce a Cagliari nel 1898 da madre triestina e padre abruzzese, ufficiale di fanteria. In seguito al matrimonio col compositore Enrico Terni, nel 1921 si trasferisce ad Alessandria d’Egitto e successivamente al Cairo, dove resterà sino al 1947.
Nel 1929 appare su «L’Italia letteraria» il suo primo racconto col titolo Marianna. L’anno successivo dà alle stampe Natalia (scritto però nel 1927 e insignito nel 1930 del Premio dei Dieci presieduto da Bontempelli), al quale seguono Pamela o la bella estate (su «Occidente» nel 1935, poi con altri racconti in Interno con figure, 1976) e Cortile a Cleopatra (1936). Durante il soggiorno in Egitto dà prova di antifascismo militante fondando nel 1943 il settimanale per i prigionieri di guerra italiani «Fronte unito» e prendendo parte alla trasmissione radiofonica alleata Middle West. Torna in Italia nel dopoguerra e collabora con «l’Unità», «Rinascita», «Vie nuove» e «Noi donne». Si dedica per qualche tempo anche al cinema, firmando alcune sceneggiature con Sergio Amidei. Nel frattempo scrive Ballata levantina (1961, terza alla selezione del Premio Strega), Un inverno freddissimo (1966, dal quale è tratto uno sceneggiato televisivo intitolato Camilla), Il vento sulla sabbia e riedita con integrazioni e correzioni i suoi racconti giovanili. Nel 1976 vince il Premio Strega con Le quattro ragazze Wieselberger. Agli inizi degli anni Ottanta si trasferisce a Londra presso la figlia Lily dedicandosi intensamente alla traduzione dei romanzi di L. M. Alcott, L. Durrell, H. James (di quest’ultimo si segnala l’importante traduzione di Giro di vite pubblicata nel 1985).
Muore a Londra nel 1994.