Manlio Cancogni

immagine per Manlio Cancogni In concorso con:
1973: Allegri, gioventù, Rizzoli

Manlio Cancogni nasce a Bologna nel 1916 da famiglia toscana. Dopo le lauree in Giurisprudenza e Filosofia conseguite a Roma, si dedica all’insegnamento nei licei e scrive i suoi primi racconti su «Letteratura» e «Il Frontespizio». Resta nella capitale sino al 1940, quando è destinato al fronte
greco-albanese. Tornato dalla guerra, si stabilisce a Firenze dove, per intercessione di Carlo Levi, comincia la sua carriera da giornalista su «La Nazione del Popolo». Esordisce in letteratura nel 1943 con Delitto sullo scoglio, seguito di lì a poco dal romanzo breve Azorin e Mirò, apparso su «Botteghe oscure» nel 1948, poi in volume nel 1968. Negli stessi anni collabora assiduamente anche a «L’Europeo», «Il Mondo» e «L’Espresso»; su quest’ultimo pubblica nel 1956 la nota inchiesta «Capitale corrotta=nazione infetta» sulle speculazioni immobiliari negli anni del boom economico. A metà degli anni Sessanta lascia il giornalismo per la direzione de «La Fiera letteraria» e si dedica più intensamente alla letteratura. Dopo La carriera di Pimlico (1956), L’odontotecnico (1957) e Una parigina (1960), escono infatti La linea del Tomori (1965, Premio Bagutta), Il ritorno (1971, Premio Campiello), Allegri, gioventù (1973, qui presentato), L’amore lungo (1976), Il latte del poeta (1977), Nostra Signora della Speranza (1980), Le leonesse (1982), Quella strana felicità (1985), Se un gallo canta (1989) e Matelda (1998). Lasciata «La Fiera Letteraria» nel 1969, ottiene un incarico d’insegnamento della letteratura italiana in un college americano e si trasferisce a New York, alternando i soggiorni negli Stati Uniti a quelli in Italia e continuando a svolgere un’intensa attività giornalistica («Il Corriere della Sera» e «Il Giornale nuovo»). Fra i romanzi più recenti si ricordano Sposi a Manhattan (2005), Caro Tonino (2006), L’ultimo viaggio di Mussolini (2008), La cugina di Londra (2011), Dov’era la verità (2015).
Muore a Marina di Pietrasanta (Lucca) nel 2015.

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