Lalla (Graziella) Romano nasce a Demonte (Cuneo) nel 1906. Terminati gli studi liceali si trasferisce a Torino per frequentare la facoltà di Lettere, dove si laurea nel 1928 in Letteratura romanza con una tesi sullo Stilnovo. Trovato un impiego come bibliotecaria, rientra temporaneamente a Cuneo, ma la lascia di lì a poco ancora alla volta di Torino per insegnare nelle scuole medie.
L’esordio letterario risale al 1941, quando, ottenuto un giudizio positivo di Montale, dà alle stampe la raccolta poetica Fiore. La guerra però la costringe di nuovo ad abbandonare il capoluogo piemontese per rifugiarsi dalla madre. Qui prende parte alle attività partigiane cuneesi, avvicinandosi alle brigate «Giustizia e Libertà» e successivamente aderendo al Partito d’Azione. Nel 1943 esce comunque una traduzione di Flaubert commissionatale da Pavese (Tre racconti di Flaubert). Nel dopoguerra segue il marito a Milano e riprende a scrivere: in poco più di un decennio escono Le metamorfosi (1951), Maria (1953), le poesie de L’autunno (1955), Tetto murato (1957), Diario di Grecia (1959), L’uomo che parlava solo (1961) e La penombra che abbiamo attraversato (1964). Nel 1969 vince il Premio Strega con Le parole tra noi leggere, al quale seguono L’ospite (1973), le poesie di Giovane è il tempo (1974), Lettura di un’immagine (1975), La villeggiante (1975), Pralève (1978), Una giovinezza inventata (1979), Inseparabile (1981), Nei mari estremi (1987) e Un sogno del Nord (1989). Fra le opere più recenti si segnalano Le lune di Hvar (1991), Ho scoperto l’ospedale (1995), In vacanza col buon samaritano (1997), L’eterno presente (1998) e Dall’ombra (1999).
Muore a Milano nel 2001.