Alberto Bevilacqua

immagine per Alberto Bevilacqua In concorso con:
1968: L’occhio del gatto, Rizzoli

Alberto Bevilacqua nasce a Parma nel 1934. Inizia l’attività letteraria nei primi anni Cinquanta, pubblicando racconti e versi in riviste. Nel 1955 scrive il suo primo romanzo, La polvere sull’erba, sulle vendette fra ex partigiani ed ex repubblichini nell’Italia del secondo dopoguerra. Sciascia si batte per pubblicarlo, ma il tema ancora scottante provoca una forte reazione censoria e il libro esce solo nel 2001, presso Einaudi. Il 1962, anno in cui esce il romanzo Una città in amore (edito nel 1988 in una nuova stesura), segna l’inizio di una fortunata e feconda carriera letteraria, subito segnata dal successo di La Califfa (1964); a esso fanno seguito tra gli altri Questa specie d’amore (1966, Premio Campiello), L’occhio del gatto (1968, qui presentato), Il viaggio misterioso (1972, Premio Bancarella), La festa partigiana (1980), La donna delle meraviglie (1984), I sensi incantati (1991, Premio Bancarella). Tra i lavori più recenti si ricordano Il Gengis (2005), Lui che ti tradiva (2006), Storie della mia storia (2007), L’amore stregone (2009) e Roma califfa (2012). Queste opere narrative, alle quali non è estranea una carica di sperimentazione linguistica, confermano la vocazione all’analisi della complessità dell’uomo contemporaneo e si alternano alla ricerca in campo poetico, di cui le prove più significative sono state raccolte da Einaudi in Piccole questioni di eternità (2002), Tu che mi ascolti. Poesie alla madre (2005), Duetto per voce sola. Versi dell’immedesimazione (2008) e La camera segreta (2011).
La predisposizione narrativa è testimoniata anche dall’attività svolta in campo cinematografico come sceneggiatore e regista (ricordiamo tra i film diretti La Califfa, Questa specie d’amore, Attenti al buffone, Le Rose di Danzica, Bosco d’amore); ha inoltre al suo attivo un’intensa attività di giornalista culturale.

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