Anna Maria Ortese nasce nel 1914 a Roma, dove compie i suoi studi. Collabora attivamente ad «Oggi», «l’Europeo », «Il Mondo», «Il Corriere della Sera» e «l’Espresso».
L’esordio letterario data 1937, con la pubblicazione della raccolta di racconti Angelici dolori. Sin da subito, la sua produzione letteraria è fortemente condizionata dalle numerose città nelle quali risiede; le esperienze forti di città del Sud come Potenza, Tripoli e Napoli fanno da sfondo a L’infanta sepolta (1950), Il mare non bagna Napoli (1953, Premio Viareggio), Silenzio a Milano (1958), La luna sul muro e altri racconti (1968), L’alone grigio (1969) e In sonno e in veglia (1987). Il primo romanzo è L’iguana (1965), ma il grande riconoscimento della critica giunge nel 1967 col Premio Strega per Poveri e semplici. Da ricordare anche Il porto di Toledo (1975), Il cappello piumato (1979) e Alonso e i visionari (1996). Alcune delle sue corrispondenze di viaggio sono raccolte e riedite negli anni Ottanta in Il treno russo (1983) e Il mormorio di Parigi (1986), così come la raccolta di saggi La lente scura (1991).
Muore a Rapallo nel 1998.