Elsa Morante nasce a Roma nel 1912. Terminato il liceo, lascia la famiglia e s’iscrive alla facoltà di Lettere della sua città, ma le ristrettezze economiche la costringono a desistere molto presto. Si mantiene dando lezioni private e collaborando con riviste e giornali, fra cui il «Corriere dei Piccoli» e «Oggi». Fra il 1935 e il 1936 esce a puntate il suo primo romanzo breve Qualcuno bussa alla porta sul periodico «I Diritti della Scuola». Esso, però, passa del tutto inosservato e il successo è rimandato al 1941, quando pubblica la raccolta di racconti Il gioco segreto e la fiaba Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina (successivamente riscritta col titolo Le straordinarie avventure di Caterina, 1959).
Nello stesso anno inizia la sua relazione con Alberto Moravia, che si protrarrà sino al 1962, dando vita ad una delle coppie intellettuali più dinamiche del panorama capitolino. Il pieno riconoscimento della critica giunge nel 1948 con l’assegnazione del Premio Viareggio al romanzo Menzogna e sortilegio (per Lukács, «il più grande romanzo italiano moderno»), iniziato già nel 1943 durante i difficili anni della guerra e subito interrotto a causa del trasferimento col marito, convinto antifascista, sulle montagne di Fondi. All’inizio degli anni Cinquanta, torna per un breve periodo alla pubblicistica con la rubrica Rosso e Bianco su «Il Mondo» (1950-1951). Nel 1957 vince il Premio Strega con L’isola di Arturo. Numerosi i viaggi che compie assieme al marito. Subito dopo l’assegnazione dello Strega, è scelta come membro di una delegazione culturale in visita all’Unione Sovietica e alla Cina; nel 1959 è negli Stati Uniti, dove conosce il giovane pittore newyorchese Bill Morrow, col quale instaura una profonda amicizia sino al suo tragico suicidio nel 1962; l’anno successivo si reca in Brasile e nel 1961 è in India con Moravia e Pasolini.
Qualche ulteriore soggiorno in Messico, Andalusia e Galles fa nascere in lei una vigorosa passione civile, che sfocia nella conferenza Pro o contro la bomba atomica (tenuta nel 1965 a Torino, Milano e Roma, ma pubblicata postuma nel 1987) e nella silloge poetica Il mondo salvato dai ragazzini (1968). Fra le altre opere, vanno ricordate le poesie confluite in Alibi (1958), Lo scialle andaluso (1963) e La Storia (1974). Nel 1976 inizia la stesura del suo ultimo romanzo Aracoeli, pubblicato solamente nel 1982 e insignito, due anni dopo, del premio francese Médicis.
Accanto alla ricca produzione letteraria, merita altresì attenzione l’attività saggistica. Si segnalano: Il poeta di tutta la vita (Notiziario Einaudi, 1957) su Saba, Sul romanzo e Sull’erotismo in letteratura («Nuovi Argomenti», 1959 e 1961).
Della scrittrice neozelandese Katherine Mansfield cura una traduzione (Il libro degli appunti, 1945) e un’antologia (Il megliodi K. Mansfield, 1957), quest’ultima in collaborazione con M. Hannau.
Muore a Roma nel 1985.
Nel 1989 esce postumo il diario giovanile col titolo Diario 1938. L’opera completa della Morante è raccolta nei due volumi dei «Meridiani» Mondadori curati da C. Cecchi e C. Garboli (vol. I, 1988; vol. II, 1990).