Giovanni Battista Angioletti nasce a Milano nel 1896. Fonda giovanissimo il settimanale d’ispirazione interventista «La Terza Italia» e partecipa come ufficiale alla Prima guerra mondiale. Negli anni successivi al conflitto prende parte al dibattito culturale rondista, fondando nel 1920 la rivista Trifalco» e dirigendo con Malaparte «L’Italia letteraria» (poi «La Fiera letteraria»).
Esordisce in letteratura nel 1923 con La terra e l’avvenire, seguito di lì a poco da Il giorno del giudizio (1927, Premio Bagutta) e Amici di strada (1933). Nel 1935 si trasferisce in Francia, dove resta sino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Pubblica quindi il racconto Donata (1941) e il romanzo Eclissi di luna (1943). Dopo l’otto settembre si rifugia in Svizzera e, tornato in Italia solamente nel 1945, riassume la direzione de «La Fiera letteraria» e inaugura la trasmissione radiofonica «L’Approdo», poi trasformata in rivista nel 1952. Il ritorno al romanzo data 1949 con La memoria. Importante è anche la produzione saggistica e pubblicistica: la lunga collaborazione con «La Stampa» ha permesso la pubblicazione di una selezione dei suoi articoli (Tutta l’Europa, 1961), ma vanno ricordati anche Scrittori d’Europa (1928), Le carte parlanti (1941), L’Italia felice (1947) e L. Pirandello narratore e drammaturgo(1958).
Muore a Napoli nel 1961.