Proposto da
Biancamaria Frabotta
«Nato nel 1994, Giorgio Ghiotti, poeta, scrittore e saggista, ha esordito con la raccolta di racconti, Dio giocava a pallone (Nottetempo 2013). Gli occhi vuoti dei santi è la sua ultima raccolta di racconti, di grande valore sia dal punto di vista formale che nella sostanza del suo messaggio. L’io narrante che si esprime ora in prima persona, singolare e plurale, sia nella terza persona dei veri narratori non vuole presentarsi come un esempio di letteratura generazionale. La sua sembra un’autobiografia, ma non lo è. Ghiotti non gioca con i consueti trucchi della ibridazione tra verità e finzione. Il suo tema è la disperata coscienza del male di vivere che travaglia gli individui all’interno della famiglia, la spietata solitudine di chi ne fa parte e la diseguaglianza tra gli affetti. Attraverso una scansione frammentaria della voce che ricorda le pause e i soprassalti dei diari kafkiani, l’autore obbliga il lettore a mantenersi all’altezza del suo pensiero poetante. Ma la prosa poetica non c’entra. Piuttosto un’alternanza tra malinconia e feroce comicità trasmessa in una scrittura, acuminata e fulminea che elimina ogni ripetizione, ogni inutile vacuità. E a fronte di un Tempo che ci insegue, ogni inutile perdita di tempo di puro stile.»