Proposto da
Marcello Rotili
«Lorenza Rocco dà forma di romanzo alla biografia letteraria di uno degli scrittori più prolifici del secondo Novecento, un meridionale scrittore, com’egli stesso si definiva, e non uno scrittore meridionale: la straordinaria figura intellettuale e morale di Michele Prisco emerge dalle pagine di Rocco nell’esame serrato della sequenza dei suoi numerosi romanzi e racconti di ambientazione napoletano-vesuviana; un esame che non prescinde dalla considerazione degli altri molteplici interessi dello scrittore, impegnato anche in un’intensa attività giornalistica estesa alla critica cinematografica.
Il racconto dell’autrice illustra la concezione estetica e la dimensione esistenziale di Michele Prisco, vissuto nella costanza del rapporto fra letteratura, piacere della scrittura e vita, ripercorsa, quest’ultima, da Rocco, attraverso l’esame attento dell’esperienza familiare sin dalla felice infanzia e dall’adolescenza in un’agiata famiglia di solide tradizioni e interessi culturali nella quale il giovane Michele maturò la sua vocazione per l’analisi dell’animo umano, esplorato anzitutto nell’esperienza della lettura intesa come momento di autoanalisi e di confronto.»