«Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi untiti per far fronte alla disperazione e alla dispersione. Prendiamo tutti coraggio da questo sentirci insieme. Spero che sarà per ognuno un vivido affettuoso ricordo.»
Così Maria Bellonci racconta la nascita, in una Roma appena liberata, del gruppo degli Amici della domenica, che riuniva con il marito Goffredo nella sua casa romana. Alla prima riunione, datata 11 giugno, c’erano tra gli altri Massimo Bontempelli, Guido Piovene, Carlo Bernari, Paola Masino, Paolo Monelli, Palma Bucarelli e Alberto Savinio. Un «giovane industriale attento e interessato alla cultura», Guido Alberti, si aggiunse al sodalizio nel marzo del 1946. Pochi mesi dopo accettò di sostenere economicamente il nuovo premio letterario, che avrebbe preso il nome dell’azienda di famiglia.
Dal 1944 sono poco più di 1100 gli uomini e le donne che negli anni hanno animato le riunioni degli Amici della domenica. L’archivio della Fondazione Bellonci ne conserva i nomi in una sessantina di faldoni, ciascuno dedicato a una diversa edizione del premio. Accanto alle personalità che hanno fatto la storia della cultura italiana del Novecento convivono, in una dimensione più domestica e affettiva che istituzionale, i nomi di amici e familiari.
Scrive ancora Bellonci che, al momento di costituire la giuria del premio, si decise unanimemente che «tutti i componenti del gruppo che si era formato con tanta naturalezza nel 1944» avessero diritto di voto, costituendo una «giuria vasta e democratica» in cui «il parere dei non letterati di mestiere avrebbe temperato il parere dei letterati cosiddetti puri, diroccando gli ultimi resti delle ormai inutili torri d’avorio e avvicinando la narrativa alla lettura e al giudizio del pubblico».
Da alcuni anni, ai voti degli Amici della domenica si aggiunge un numero significativo di voti singoli o collettivi espressi da lettori, circoli di lettura, associazioni attive nella promozione della cultura, scuole e università. Tra le collaborazioni più durature ricordiamo quella con l’Istituzione Biblioteche di Roma, la rete degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo e la Società Dante Alighieri.