3 Giugno 2025

Il Premio Strega Giovani per la migliore recensione ad Alessandra Ruotolo, per il libro Poveri a noi di Elvio Carrieri

La vincitrice Premio Strega Giovani per la migliore recensione offerto da BPER Banca

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credits MUSA

Lorena De Vita ha consegnato il Premio Strega Giovani per la migliore recensione ad Alessandra Ruotolo, studentessa della scuola Liceo Don Gnocchi di Maddaloni (CE), che ha ricevuto una borsa di studio offerta dalla Banca. Ecco la sua recensione al libro Poveri a noi di Elvio Carrieri (Ventanas):

Poveri a noi, romanzo d’esordio di Elvio Carrieri, è un’opera sorprendente, capace di fondere ironia e dolore, leggerezza e consapevolezza, in una lingua che vibra di autenticità e coraggio. Ambientato a Bari, il libro racconta le vicende di Libero De Simone, giovane professore che insegna in carcere. La sua è una vita che si muove tra mura scolastiche, ricordi e senso di colpa. Al centro, l’amicizia con Felice, detto Plinio il Vecchio, saldata da un episodio brutale vissuto nell’adolescenza: un pestaggio a cui Libero ha assistito senza intervenire. Da lì nasce un legame scomodo, struggente, che attraversa gli anni come una cicatrice aperta.

Carrieri, classe 2004, costruisce la sua storia con una lingua mista, vibrante, che unisce dialetto barese, neologismi, inglesismi e latino scolastico, riflettendo il caos vitale di chi cerca una voce. La sua scrittura è colta ma mai artificiosa, lirica e insieme beffarda. La voce narrante (Libero) è quella di chi ha visto troppo, troppo presto, e prova a raccontarlo senza consolazioni. Bari è più che uno sfondo: è una città-personaggio, sporca e luminosa, ferita e bellissima, dove le parole si impastano con le crepe dell’asfalto e la memoria dei muri. La sua rappresentazione non è folkloristica, ma umana, vivissima, piena di contraddizioni. Ed è proprio in questo che Carrieri eccelle: nel dare carne, nervi e voce a una geografia emotiva che rispecchia quella urbana.  

Poveri a noi è anche una riflessione sul potere della parola. Libero insegna a chi è stato escluso, dimenticato, rinchiuso. Il romanzo interroga il ruolo della cultura, della colpa, della possibilità del perdono, senza scadere mai nella retorica. Ogni scena, ogni dialogo, ogni silenzio ha il peso del reale, ma anche la grazia dell’invenzione letteraria.

Elvio Carrieri ha scritto questo libro in una settimana, mentre preparava la maturità. Un gesto che potrebbe sembrare incosciente, invece è un atto di necessità: scrivere perché si deve, perché non si può farne a meno. Il risultato è un’opera matura, stratificata, sorprendentemente lucida. Un esordio che ha qualcosa da dire e sa come dirlo. In un panorama spesso omologato, Carrieri porta una voce nuova, audace, profondamente necessaria.

Poveri a noi non è solo un libro da leggere: è un’esperienza da attraversare. Un romanzo che parla a chi ha fallito, a chi spera, a chi resiste, insegnando a tutti gli studenti che ce la si può fare nonostante tutte le avversità. E lo fa con una verità disarmante!

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