Proposto da
Wanda Marasco
«La tragedia del crollo di un ponte, nel testo di Ilaria Rossetti, è metafora potente di una disgregazione che investe la società e contemporaneamente l’interiorità umana.
Il racconto è un’indagine in cui prevalgono l’affondo nelle vite e il flusso di coscienza dei personaggi, ritmati e descritti mirabilmente nelle tensioni, nel crogiolo di illusioni e fallimenti. Il ponte crollato è l’evento che induce a riflettere sulle lacerazioni umane, sulla nuova “peste” di un presente che ripete e riecheggia nelle vite i mali del mondo.
Tra corruzione sociale e corrosione delle esistenze non c’è differenza. Sono le psicologie che dicono la meditazione sullo stato delle cose e assegnano all’introspezione lo sforzo della verità, l’analisi dell’angoscia e della speranza di una rinascita.
La scrittura della Rossetti, intensa e a tratti poetica, usa il registro della cronaca che rivolta le coscienze, ne dice il deserto e ne stana la ferita come l’ultima paradossale forma di difesa e di resistenza.»