Titolo: Due vite
Editore: Neri Pozza
Presentazione di Francesco Piccolo
«L’unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti è cercare la distanza giusta, che è lo stile dell’unicità». Così scrive Emanuele Trevi in un brano di questo libro che, all’apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, così propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l’aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l’ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell’unicità di questo libro non stanno nell’impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l’amicizia.
Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Rocco Carbone e Pia Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all’ultimo trasparente e felice, quel legame che accade quando «Eros, quell’ozioso infame, non ci mette lo zampino».
«Due vite è la storia di tre amici: Emanuele Trevi che racconta Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori scomparsi troppo giovani. Racconta delle sconfitte e delle euforie, dei litigi e dei gesti indimenticabili, delle notti romane; e parla del dolore di averli persi. Questo libro è il modo di tenerli vicini, anche se il tempo che passa cerca di allontanarli. Le storie, la memoria, la riflessione, le divagazioni e la distrazione – sono tutte caratteristiche della scrittura di Trevi, e della sua capacità di tirarci dentro un tempo e un luogo che non pensavamo ci riguardasse così tanto.
Due vite di Emanuele Trevi è un libro capace di trasformare l’intimità e la malinconia in letteratura, rendendole universali a avvicinandole alle vite di tutti. Ed è un libro che non assomiglia a nessun altro. Per questo lo candido con entusiasmo al premio.»
Francesco Piccolo
Libri in concorso
- Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli)
- Edith Bruck, Il pane perduto (La nave di Teseo)
- Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita (Ponte alle Grazie)
- Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani)
- Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza (Mondadori)
- Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud (Einaudi)
- Lisa Ginzburg, Cara pace (Ponte alle Grazie)
- Giulio Mozzi, Le ripetizioni (Marsilio)
- Daniele Petruccioli, La casa delle madri (TerraRossa)
- Emanuele Trevi, Due vite (Neri Pozza)
- Alice Urciuolo, Adorazione (66thand2nd)
- Roberto Venturini, L’anno che a Roma fu due volte Natale (SEM)
Prima votazione
Teatro Romano di Benevento, 10 giugno
- Trevi 256
- Bruck 221
- Di Pietrantonio 220
- Caminito 215
- Bajani 203
Seconda votazione
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, 8 luglio
- Trevi 187
- Bruck 135
- Di Pietrantonio 123
- Caminito 78
- Bajani 66
Premio: euro 5.000
Votanti: 589