
Titolo: Leggere Dante a Tor Bella Monaca
Editore: Edizioni e/o
Proposto da Marco Cassini
«Leggere Dante a Tor Bella Monaca di Emiliano Sbaraglia (E/O) è un libro potente, che dovrebbe essere letto e discusso nei centri e nelle periferie, nelle scuole e nelle famiglie. È la storia di un professore di una di quelle scuole definite “difficili” di una periferia “difficile”, peraltro proprio uno dei due luoghi-simbolo del territorio nazionale individuati dalla Fondazione Bellonci per il suo lodevole progetto “Storie di periferia”.
Lontano dalla retorica sul senso di “missione” o “vocazione”, il docente-protagonista si definisce semplicemente un “dipendente pubblico”, che con pazienza e inventiva riesce pian piano a conquistarsi la fiducia di una classe che altrimenti sarebbe molto probabilmente destinata all’abbandono scolastico.
La storia è puntellata da vivacissimi dialoghi tra l’insegnante e un gruppo di ragazze e ragazzi che “l’inferno lo conoscono già, senza bisogno di leggere Dante”. E allora da dove nasce questo bisogno? Da una felice intuizione del prof: dato l’altissimo tasso di dispersione scolastica in questo quartiere, la gran parte di loro non arriverebbe al liceo, rischiando così di mancare il decisivo incontro con il più grande poeta italiano, e con il contesto in cui nasce la lingua italiana; e allora bisogna dar loro un’opportunità di conoscerli. Nella narrazione, questo incontro è inizialmente frutto di divertenti “trucchetti” per farglielo digerire trovando collegamenti tra il loro universo e quello del Trecento fiorentino: guelfi e ghibellini come romanisti e laziali; Paolo e Francesca come i protagonisti del testo di una canzone neomelodica; le polemiche tra Cavalcanti e Cino da Pistoia come il dissing tra due rapper. Fino all’agognata vittoria finale: “Ci avevi ragione tu, professo’, ‘sto Dante è mejo de Totti”.
Per questi motivi, e in primis per offrire un’occasione in più di circolazione, in particolare nelle scuole, a questo libro fresco e vigoroso insieme, che ho deciso di sottoporne la candidatura al Comitato direttivo del Premio Strega.»