Lisario o il piacere infinito delle donne

immagine per Lisario o il piacere infinito delle donne Autore: Antonella Cilento 
Titolo: Lisario o il piacere infinito delle donne
Editore: Mondadori

Proposto da Nadia Fusini, Giuseppe Montesano

Lisario Morales è muta a causa di un maldestro intervento chirurgico, ma legge di nascosto Cervantes e scrive lettere alla Madonna. È poco più di una bambina quando le propongono per la prima volta il matrimonio: per sottrarsi a quest’obbligo cade addormentata. Quando non può opporsi alla violenza degli adulti, infatti, Lisario dorme. E addormentata da mesi, come la protagonista della più classica delle fiabe, la riceve in cura Avicente Iguelmano, medico fallito giunto a Napoli per rifarsi una reputazione. Tra mille incertezze, pudori, paure, la terapia, al tempo stesso la più prevedibile come la più illecita, sarà coronata dal successo, e però spalancherà davanti alla mente del dottore, fragile, superstiziosa, supponente – in una parola, seicentesca -, un vero e proprio abisso di fantasmi e di terrori, tutti con una radice comune: il mistero abissale, conturbante, indescrivibile del piacere femminile. Storia di una donna che scopre il piacere, di un pittore che scopre la passione, di una città intera che si ribella ai potenti,Lisario o il piacere infinito delle donne è soprattutto un romanzo di avventure, molto vicino alla maniera in cui si scrivevano nel Seicento, dal Quijote di Cervantes al Gil Blas de Santillana di Lesage, romanzi epici e picareschi con apparenti saggi del tutto folli e conclamati pazzi non scevri di qualche saggezza, in una girandola infuocata di invenzioni, tutte attorcigliate attorno allo stesso interrogativo: ma è del primo Seicento che qui si narra o di noi e di oggi?

Intendo presentare allo Strega il libro di Antonella Cilento, Lisario o il piacere infinito delle donne, uscito da Mondadori nel marzo 2014. La ritengo una superba prova di maestria romanzesca, capace di evocare i fasti e le miserie di una Napoli barocca con scene di esterni di rara potenza descrittiva, ma anche di entrare con altrettanta sapienza narrativa negli intimi recessi della passione d’amore e nei segreti del piacere femminile. Romanzo d’avventura, romanzo d’amore, ma soprattutto romanzo erotico e modernissimo, pur contro il fondale seicentesco.
Nadia Fusini

Un romanzo come un Dumas postmoderno nella Napoli chiassosa e colorita della rivolta di Masaniello, tra pittori omosessuali, anatomisti hoffmanniani, nane di un Velasquez plebeo e Santi fiabeschi, si intreccia a un romanzo che esplora la discesa lieve, cruda e felice nel regno misterioso dell’erotismo femminile di una ragazzina quindicenne che legge Cervantes, dorme a comando come una santa o una folle, e chiede con allegria infantile di vivere, vivere e godere: cosìLisario o il piacere infinito delle donne di Antonella Cilento riesce a farci credere che si possa ancora raccontare per il piacere di raccontare.
Giuseppe Montesano


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