Rinascimento privato

immagine per Rinascimento privato Autore: Maria Bellonci 
Titolo: Rinascimento privato
Editore: Mondadori

Protagonista dell’ultima opera di Maria Bellonci è Isabella d’Este (1474-1539), moglie dal 1490 al 1519 di Francesco Gonzaga e, dal 1519 al 1522, reggente il governo per conto del figlio Federico: il primo dei Gonzaga che potrà fregiarsi, su conferimento di Carlo V, del titolo di duca. Vissuta in uno dei periodi più tumultuosi della storia moderna, dominato dalla rivalità tra Francia e Spagna per il controllo dello scacchiere internazionale, fu donna intelligente, ambiziosa e colta. A lei si deve la definitiva trasformazione della piccola corte lombarda in un vivacissimo centro culturale, crocevia diretto o indiretto di letterati, filosofi, scienziati, artisti tra i maggiori dell’epoca. La scrittrice ce la presenta – utilizzando l’espediente narrativo del flash-back – mentre, anziana e ormai priva di responsabilità dirette di governo, rievoca la propria esistenza sul filo di una memoria precisissima, avviata dal battito degli orologi. Il libro ha quindi l’aspetto di un memoriale immaginario, in cui il racconto in prima persona è intervallato e talora sollecitato da una serie di dodici lettere indirizzate a Isabella – tra il 1501 e il 1533 – da un personaggio d’invenzione, l’ecclesiastico inglese Robert de la Pole, diplomatico presso la corte pontificia.
L’Isabella fatta rivivere da Maria Bellonci è una donna consapevole delle sue qualità («sicura di poter tutto avere, tutto imparare») e sempre presente a se stessa. Dotata di capacità politiche molto superiori a quelle del marito e del figlio, assurge a proporzioni eroiche, tanto che – signora di un piccolissimo stato – ci appare negli anni della maturità come una grande sovrana, inserita nel concerto della politica europea e al centro di una rete di collegamenti e relazioni di altissimo livello. Dovrà tuttavia ammettere che, in un mondo dominato dagli uomini, «l’ingegno è una condanna per una donna; e si deve pagare caro», concludendo amaramente: «credevo di aver vinto e sempre ero stata sconfitta».

Libri in concorso

  • Maria Bellonci, Rinascimento privato (Mondadori)
  • Giuseppe Bonaviri, È un rosseggiar di peschi e d’albicocchi (Rizzoli)
  • Maria Giuditta Cristofanetti Boldrini, Forse verranno… (Cappelli)
  • Massimo D’Avack, Si sa dov’è il cuore (Rusconi)
  • Fabio De Agostini, Il breve passo (Edelweiss)
  • Alain Elkann, Le due babe (Mondadori)
  • Francesco Grisi, A futura memoria (Newton Compton)
  • Enrico Job, La palazzina di villeggiatura (Sellerio)
  • Laura Mancinelli, Il fantasma di Mozart (Einaudi)
  • Enrico Menduni, Caro P.C.I. (Bompiani)
  • Marta Morazzoni, La ragazza col turbante (Longanesi)
  • Roberto Pazzi, La principessa e il drago (Garzanti)
  • Giulio Petroni, Le speranze e gli inganni (Dalia)
  • Franco Rella, Attraverso l’ombra (Camunia)
  • Gianfranco Rossi, I sogni ricorrenti di Biagio Balestrieri (Pellicanolibri)

Prima votazione
Casa Bellonci, 18 giugno

  • Bellonci 113
  • Grisi 34
  • Morazzoni 34
  • Bonaviri 32
  • D’Avack 31
  • Pazzi 31

Seconda votazione
Villa Giulia, 4 luglio

  • Bellonci 212
  • D’Avack 34
  • Grisi 29
  • Morazzoni 28
  • Bonaviri 26
  • Pazzi 14

Premio: lire 1.000.000
Votanti: 414


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