Pasquale Panella
Naso
Fefè Editore
Proposto da
Giuseppe Antonelli
«“C’era una volta, e un po’ per tutti, la possibilità di essere assenti”. Il naso da Gogol agli arzigogoli di una lingua che si annulla in una favolosa affabulazione: parole meravigliose, senza capo né coda: solo naso. Perché in questo teatro dei sensi il senso non ha più significato. È la lingua – il significante – a dominare l’ostentata assenza delle cose, che hanno di noi di sentimento. Il teatro è olfatto di parole e di tempo, perduto e perdurante. E alle parole dice: “non entrate in tentazione di significare”, abbiate il coraggio di riempire d’illusioni pagine degne d’un illusionista. Solo così si arriverà dritti al cuore. “Dire le cose fa più paura delle cose stesse”.»