Proposto da
Fulvio Abbate
«Se la letteratura italiana sembra sempre più concentrata a fare i conti con la propria storia e la propria identità culturale, Risorgere di Paolo Pecere è una presenza eccezionale nel nostro panorama letterario. Ambientato in un tempo di mezzo tra il nostro presente accelerato e un futuro che sembra immutabile, è il racconto di una storia d’amore e di un’identità contesa tra Italia e Cina, che inizia nel Novecento ai tempi del massacro di piazza Tienanmen e lascia traccia nella vita dei giovani protagonisti nati alla fine del millennio. All’inizio della narrazione Marco e Gloria, lui italiano emigrato a Berlino per studiare, lei figlia di una italiana e di un cinese scappato a Berlino dopo Tienanmen, si trovano sui monti dell’Himalaya, perduti e affamati. Fuggono da un passato opprimente, cercano il padre di lei. Il racconto è un lungo flashback che attraversa territori letterariamente inesplorati come la Cina meridionale, Hong Kong, Macao, l’Etiopia. Ma è anche il racconto di luoghi famigliari restituiti sotto una luce nuova: una Berlino asettica, dove s’incontrano i giovani emigrati europei “confluiti qui come su un’arca a rinnovare il miracolo delle scopate interculturali, a confondere l’apocalisse con una festa inaugurale”; e una Roma tropicalizzata, neopagana, percorsa da turisti ignari della storia, in un’Europa al declino che è “un vecchio malato che si chiude in casa e sbarra porte e finestre”. Il testo è scritto in un linguaggio accurato e ricercato, un ritmo spesso simile al verso, in cui s’incontrano lingue diverse – l’italiano, l’inglese, il tedesco, il mandarino. L’incontro con la Cina è anche un conflitto: la seconda voce narrante, Liang, un intellettuale cinese machiavellico e antidemocratico, avversario dei giovani italiani, racconta la stessa storia da un altro punto di vista, quello di una Cina in cui «lavare via le tracce è necessario per prevenire il contagio di idee malsane e promuovere un futuro radioso». Solo l’arte e la letteratura sembrano in grado di costituire un punto d’incontro, e proprio la letteratura, in questo romanzo, riesce a dar voce a una storia cancellata e mistificata del Novecento di cui oggi è difficile parlare, mostrando che la presa in carico del passato è la sola via di accesso al futuro. Per queste ragioni presento Risorgere come un romanzo capace di portare linfa vitale alla letteratura italiana.»