Proposto da
Gianpiero Gamaleri
«Il libro Stjepan detto Jesus, il figlio di Maria Rita Parsi accetta la sfida sempre difficile, e oggi più che mai, di far vedere la realtà attraverso gli occhi di un bambino. E lo fa attraverso una “soggettiva” che la impegna anche a un esercizio stilistico di semplificazione del linguaggio di fronte alla narrazione di vicende dure, complesse, talora tragiche. L’espediente adottato è elementare ma efficace. Il giovane protagonista ha la passione per la fotografia e i frammenti narrativi che compongono il mosaico sono costituiti dalle varie immagini che Stjepan si impegna a commentare, trovando così un giusto equilibrio tra l’elementarità espositiva e la durezza del racconto. Diciamo a questo proposito soltanto che egli è il frutto di uno stupro etnico avvenuto nei Balcani tra un soldato serbo ortodosso e una donna musulmana. Lei abbandona il figlio “che non sapeva amare e che non voleva odiare”, mentre il padre finisce in carcere. E la storia del piccolo è la ricerca dei genitori, alla ricerca di affetti da ritrovare attraverso il perdono. Va riconosciuto all’autrice il merito di essere tornata al romanzo dopo anni di assistenza psicoterapeutica e di produzione saggistica. Il pensiero non può non andare a I bambini ci guardano di De Sica e Zavattini, definito da Papa Francesco “una vera catechesi di umanità”. Anche il libro della Parsi ha il coraggio di farci camminare in quella direzione in questo difficile momento. Ed è per questo che lo propongo al Premio Strega.»