Poveri a noi

immagine per Poveri a noi Autore: Elvio Carrieri 
Titolo: Poveri a noi
Editore: Ventanas

Proposto da Valerio Berruti

«Un’amicizia nata alle medie, in una scuola barese, dopo che uno dei due ragazzi viene picchiato a sangue da altri compagni e l’altro rimane inerte. Immobilizzato da una paura che lo inseguirà per sempre. Un’amicizia che vent’anni dopo diventa una storia di protezione e rimorso, raccontata con un linguaggio diretto, spesso implacabile nel libro d’esordio, “Poveri a noi” di Elvio Carrieri (edito dalla nuova casa editrice Ventanas), giovanissimo scrittore di appena vent’anni, poeta e musicista.

È la storia di Libero e Felice, entrambi trentenni, uno professore di Lettere all’interno del carcere di Bari, l’altro ancora alle prese con l’ultimo esame di latino. Due perdenti, almeno all’apparenza, che fanno i conti con un passato che non smette di tormentarli, tra voglia di riscatto e perdono.

Un libro profondo per le sensazioni che riesce a risvegliare, per l’ironia e il sarcasmo a volte snobistico dei dialoghi ma anche per la speranza che la cultura e le idee possano sempre salvarci. Un elogio alla nostra quotidianità. Come dice Carrieri: “Non esiste letteratura che non si nutra di uno che lava i piatti e svuota la Moka”. E come sentenzia Libero: “Io sono il prfssò, il pro­fessore, e il mio ruolo è mediare. Mediare tra vuoto e pieno. Mediare tra scuola e carcere. Parlo e basta, per automatismo. Ma almeno parlo. È già qualcosa”.

E che se ne parli, dunque, di questo “Poveri a noi” e del suo giovanissimo autore che segnalo con grande piacere agli Amici della Domenica

Nel cortile di una scuola media della periferia barese uno studente viene massacrato di botte da un compagno e ricoverato in prognosi riservata. A distanza di pochi metri, inerme, un altro ragazzo osserva la scena. Passano quasi vent’anni. Nel frattempo, dopo quel momento tragico, Plinio (la vittima) e Libero (il testimone defilato del pestaggio) sono diventati amici. Un’amicizia basata sulla protezione reciproca. Ma quando Libero, professore in un carcere, incontra Letizia, una psicologa originaria della Valle d’Itria, il rapporto con Plinio si trasforma. Sullo sfondo di una città, Bari, ormai ridotta cinicamente alla sua anima scheletrica e post-industriale, tormentata da scandali locali e da losche manovre politiche, non c’è dramma che le tre giovani figure urbane non possano esorcizzare. Non importa quanto dolore vi sia in gioco.


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