Titolo: Nessuno sa di noi
Editore: Giunti
Proposto da Valeria Parrella, Aurelio Picca
Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto sfilacciato a scacchi verdi e blu delle grandi occasioni. Ci sono voluti anni per arrivare fin qui, anni di calcoli esasperanti con calendario alla mano, di ”sesso a comando”, di attese col cuore in gola smentite in un minuto. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso della ginecologa si spegne di colpo. Lorenzo è troppo ”corto”. Ha qualcosa che non va. ”Nessuno sa di noi” è la storia di un mondo che si lacera come carta velina. E di una donna di fronte alla responsabilità di una scelta enorme. Quale è la cosa giusta quando tutte le strade portano a un vicolo cieco? Che cosa può l’amore? E quante sono le storie di luce e buio vissute dalle persone che ci passano accanto? Come le ricorderanno le lettrici della sua rubrica e le numerose donne che incontra sul web, Luce non è sola. Una scrittrice di grande talento, un romanzo che tiene sospesi sul filo delle emozioni più vere, fino all’ultima pagina.
L’anno scorso sono stata molto contenta che tra i candidati al premio ci fosse il libro di Trevi, che non era puramente fiction, così come lanno prima quello di Nesi, che vinse con un testo “ibrido”. Penso che il nostro compito di Amici della domenica sia sempre quello di chiederci quale è il libro migliore che abbiamo letto. Ognuno ha i suoi parametri, io tra i miei ci metto la contemporaneità. Sollevare un problema significa essere al mondo, sottoporre alla lettura degli Amici un libro che offre lo sguardo su quel problema, e cerca e trova una lingua per farlo, significa permettere a questo Premio, che mi è caro, di girare alla stessa velocità del mondo. Da lettrice, da scrittrice, da donna io propongo dunque che tra i libri candidati allo Strega 2013 ci sia Nessuno sa di noi: il duro e commovente romanzo di Simona Sparaco racconta lo sgretolarsi della gioia della maternità davanti a una diagnosi atroce, la distrofia muscolare di Duchenne, e lo racconta in senso materico. A partire dal corpo di una donna incinta; dal corpo della casa che prende forma, la stanza sulla quale si proiettano le aspettative di una culla che non arriverà. È un romanzo che al lettore non risparmia nulla: né lo sgomento, né l’incapacità del nostro Stato di farsi carico degli aborti terapeutici, né le descrizioni mediche. Un libro coraggioso e necessario.
Valeria Parrella
Il principio della vita (come se Eva fosse sempre esistita, e non creata dalla costola di Adamo – infatti è proprio così), l’attesa di un bimbo (la gravidanza), la gioia, la famiglia, il suo equilibrio e l’amore, l’ignoranza individuale e sociale. La solidarietà. Poi, invece, la scoperta del feto – che già scalcia e pulsa nelle sue vene e in quelle della madre – malato: di una parola come il titolo di thriller esistenzale. Skeletal Dysplasia (Displasia Scheletrica, appunto). Nessuno sa di noi, di Simona Sparaco, si prodiga in una scrittura dalla vocazione comunicativa, pronta cioè a sostenere un dolore che ha il dovere e il diritto di essere divulgato, giacché appartiene a tutti. Insieme, curiosamente, afferra il ritmo di un thriller che si compie nel buio amniotico di una pancia; eppure mare sapienziale e magico come vogliono le leggende. Il finale spetta alla vita: scintilla e morte; ragione e caso; Dio e non dio. Ancora, dunque, un nuovo inizio: affinché la stessa vita non sia fotocopia ma immagine autentica nel ritrovare i segni dei propri gesti o del DNA nel volto di chi è nostro. Nel convincimento che: “È dalle madri che sempre partiamo, ed è alle madri che sempre torniamo, una volta concluso il viaggio”.
Aurelio Picca