Titolo: Storia della mia gente
Editore: Bompiani
Presentazione di Antonio Pennacchi, Sandro Veronesi
Storia della mia gente racconta dell’illusione perduta del benessere diffuso in Italia. Di come sia potuto accadere che i successi della nostra vitalissima piccola industria di provincia, pur capitanata da personaggi incolti e ruspanti sempre sbeffeggiati dal miglior cinema e dalla miglior letteratura, appaiano oggi poco più di un ricordo lontano. Oggi che, sullo sfondo di una decadenza economica forse ormai inevitabile, ai posti di comando si agitano mezze figure d’economisti ispirate solo dall’arroganza intellettuale e politici tremebondi di ogni schieramento, poco più che aspiranti stregoni alle prese con l’immane tornado della globalizzazione. Edoardo Nesi torna con un libro avvincente e appassionato, a metà tra il romanzo e il saggio, l’autobiografia e il trattato economico, e ci racconta, dal centro dell’uragano globale, la sua Prato invasa dai cinesi, cosa si prova a diventare parte della prima generazione di italiani che, da secoli, si ritroveranno a essere più poveri dei propri genitori.
«In Storia della mia gente di Edoardo Nesi, la crisi economica e gli effetti della globalizzazione su di un particolare distretto italiano, diventano detonatore, spunto e stura per un racconto di struggente nostalgia della Prato che fu, delle sue fabbriche e dei suoi magnifici tessitori, sia operai orgogliosamente intrisi degli odori dei cascami e d’officina, sia avventurosi imprenditori, strenuamente intenti a vendere le proprie pezze su ogni mercato d’Europa. Non è un lamento, ma un grido lancinante di dolore, rimpianto e rabbia: un’invettiva, che erompendo dalle viscere di Nesi – tessitore in corpore vili da generazioni – si fa però sublime canto, sia epico che lirico, dell’industria e del lavoro umano. Per questi motivi, mi permetto di candidarlo per il Premio Strega 2011.»
Antonio Pennacchi
«Allora: Storia della mia gente è uno di quei cazzotti che ogni tanto la letteratura sferra al mondo, aggiungendovi qualcosa di prezioso ma al tempo stesso sottraendovi anche qualcos’altro. Ciò che quest’opera aggiunge è una poetica contemporanea della rovina – una rovina non individuale, e nemmeno di classe o di categoria, ma collettiva e imparziale, tale da giustificare, per l’appunto, l’utilizzo della parola “gente”. Ciò che sottrae, invece – e lo sottrae per sempre – è l’inganno madornale della globalizzazione, al quale nessuna persona di buon senso aveva mai veramente creduto e che è stato imposto d’autorità come un diktat da pochi corrotti o esaltati. Fra duecento anni questo libro verrà ancora letto, ne sono sicuro.»
Sandro Veronesi
Libri in concorso
- Bruno Arpaia, L’energia del vuoto (Guanda)
- Gino Battaglia, Malabar (Guida)
- Alessandro Bertante, Nina dei Lupi (Marsilio)
- Luciana Castellina, La scoperta del mondo (nottetempo)
- Mario Desiati, Ternitti (Mondadori)
- Viola Di Grado, Settanta acrilico trenta lana (e/o)
- Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli (Dalai)
- Lorenzo Greco, Il confessore di Cavour (Manni)
- Edoardo Nesi, Storia della mia gente (Bompiani)
- Giorgio Nisini, La città di Adamo (Fazi)
- Gilberto Severini, A cosa servono gli amori infelici (Playground)
- Mariapia Veladiano, La vita accanto (Einaudi)
Prima votazione
Casa Bellonci, 14 giugno
- Nesi 60
- Veladiano 49
- Arpaia 49
- Desiati 49
- Castellina 45
Seconda votazione
Villa Giulia, 7 luglio
- Nesi 138
- Veladiano 74
- Arpaia 73
- Desiati 63
- Castellina 45
Premio: euro 5.000
Votanti: 460