Il tempo materiale

immagine per Il tempo materiale Autore: Giorgio Vasta 
Titolo: Il tempo materiale
Editore: minimum fax

Presentazione di Stefano Giovanardi, Francesco Piccolo

Nel 1978, in una Palermo preistorica e selvaggia, tre ragazzini pieni di passione e ideologia si affacciano al mondo per la prima volta. Tra loro c’è Nimbo – precoce, impaziente, ferino – che attraversa il geroglifico della città convinto di essere un eletto. Da Palermo, Nimbo e i suoi amici sentono il vento di Roma nell’annus horribilis della storia repubblicana – le Brigate Rosse e il sequestro Moro – e, disgustati dal provincialismo senza scampo dell’Italia, si scollano lentamente dalla realtà fondando una loro cellula terrorista. Per Nimbo è l’inizio di una discesa notturna che porterà lui e il suo gruppo a progettare attentati con una disperante lucidità, riproducendo in scala tutto il peso tragico di quegli anni. Il tempo materiale è un romanzo crudele e commovente, che fotografa il nostro paese nell’attimo in cui perse definitivamente l’innocenza; il racconto di una generazione che, nell’incessante rielaborare la propria esperienza, ha sempre rinviato il momento del dolore.

Un’opera originale e già matura, che si avvale di una scrittura accuratissima e avvolgente per dar corpo 
a un lento e minuzioso scavo nella psicopatologia di tre undicenni nella Palermo del 1978, nel deserto affettivo delle loro famiglie, nel vuoto culturale del loro contesto sociale, nel cortocircuito che trasforma un’argomentata insoddisfazione in cieca e mortifera aggressività. Un romanzo d’esordio fuori dal comune, che ci offre un profilo di scrittore decisamente di alto livello.
Stefano Giovanardi

Il tempo materiale di Giorgio Vasta non è soltanto un esordio tra i più importanti di questi anni, ponderato 
e rimuginato con pazienza e passione; è anche un libro che resterà, nel suo tentativo di raccontare 
una formazione tutta italiana, fatta di spavento e coraggio, volontà di partecipare al mondo e desiderio 
di autodistruzione: in che modo dei ragazzini meridionali, lontani da tutto, provino a far parte in qualche 
modo della storia di questo paese nel momento in cui sta cambiando per sempre. Sorretto da una lingua ossessiva e ammirevole, questo romanzo merita un riconoscimento quanto più ampio possibile.
Francesco Piccolo


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