Qualcosa di scritto

immagine per Qualcosa di scritto Autore: Emanuele Trevi 
Titolo: Qualcosa di scritto
Editore: Ponte alle Grazie

Proposto da Raffaele La Capria, Francesco Piccolo

Roma, primi anni Novanta. Mentre i sogni del Novecento volgono a una fine inesorabile e Berlusconi si avvia a prendere il potere, uno scrittore trentenne cinico e ingenuo, sbadato e profondo assieme trova lavoro in un archivio, il Fondo Pier Paolo Pasolini. Su quel dedalo di carte regna una bisbetica Laura Betti sul viale del tramonto: ma l’incontro con la folle eroina di questo libro, sedicente eppure autentica erede spirituale del poeta friulano, equivale per il giovane a un incontro con Pasolini stesso, come se l’attrice di Teorema fosse plasmata, posseduta dalla sua presenza viva. Qualcosa di scritto racconta la linea d’ombra di questo contagio e l’inevitabile congedo da esso – un congedo dall’adolescenza e da un’intera epoca; ma racconta anche un’altra vicenda, quella di un’iniziazione ai misteri, di un accesso ai più riposti ed eterni segreti della vita.

Qualcosa di scritto corrisponde alla mia idea di narrativa. Più che il racconto di una trama, in un tempo in cui sembra che tutte le trame siano state già raccontate, è il gioco delle idee, dei pensieri, delle memorie che vien messo in campo. Qui il dato autobiografico elude il fatto personale per elevarsi a criterio di conoscenza del mondo. I due personaggi centrali di questo libro, Laura Betti e Pier Paolo Pasolini diventano perciò il pretesto di un’indagine sulle storie del ‘900 espresse con mirabile sottigliezza di linguaggio e di stile.
Raffaele La Capria

Qualcosa di scritto racconta dell’esistenza, della letteratura, di persone che hanno a che fare con l’una e con l’altra. E allo stesso tempo, ragiona sull’esistenza, sulla letteratura e sulle persone. Racconta e ragiona di Emanuele Trevi, di Laura Betti, di Pasolini, di Petrolio, e di molto altro. Qualcosa di scrittonon è un romanzo, è un mondo. Anzi, un modo di stare al mondo.
Francesco Piccolo


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