Titolo: Il silenzio dell’onda
Editore: Rizzoli
Presentazione di Rosellina Archinto, Ferruccio De Bortoli
Da mesi, il lunedì e il giovedì, Roberto Marìas attraversa a piedi il centro di Roma per raggiungere lo studio di uno psicanalista. Si siede davanti a lui, e spesso rimane in silenzio. Talvolta i ricordi affiorano. E lo riportano al tempo in cui lui e suo padre affrontavano le onde dell’oceano sulla tavola da surf. Lo riportano agli anni rischiosi del suo lavoro di agente sotto copertura, quando ha conosciuto il cinismo, la corruzione, l’orrore. Fuori, ma anche dentro di sé. Di professione fantasma, ha imparato a ingannare, a tradire, a sparire senza lasciare traccia. Una vita che lo ha ubriacato e travolto. Le parole del dottore, le passeggiate ipnotiche in una Roma che lentamente si svela ai suoi occhi, l’incontro con Emma, come lui danneggiata dall’indicibilità della colpa, gli permettono di tornare in superficie. E quando Giacomo gli chiede aiuto contro i suoi incubi di undicenne, Roberto scopre una strada di riscatto e di rinascita.
Ho molto apprezzato la capacità con cui l’autore, già noto ai lettori per il personaggio dell’avvocato Guerrieri, si stacca con coraggio da una scrittura cosiddetta di genere offrendo una prova di maturità stilistica e di contenuti. Di questo nuovo romanzo mi piace l’essenzialità della scrittura, che comunica al lettore i diversi stati d’animo grazie anche alle voci dei personaggi, che risuonano vere, e sofferenti o allegre, per lo più interne, e riflettono gli slanci e le debolezze.
Rosellina Archinto
Carofiglio si fa inseguire dai suoi lettori, li affascina ma non li corteggia, li scuote e pretende da loro un piccolo impegno supplementare, come se fossero chiamati a scrivere una parte del romanzo. Una coproduzione fra autore e lettore. E il godimento di quest’ultimo sta spesso nella soddisfazione di precedere l’autore nel prevedere l’evoluzione del racconto. Un piacere impegnativo. Il lettore prende confidenza con i personaggi, comincia ad amarli riconoscendo i contorni dei caratteri, via via sempre più netti.
Ferruccio De Bortoli