Titolo: Non ti voglio vicino
Editore: Frassinelli
Presentazione di Maria Rosa Cutrufelli, Giuseppe Leonelli
Lena è giovane, bellissima e intelligente e accanto ha un marito che farebbe qualunque cosa pur di renderla felice. Ma lei non sa più dare né ricevere amore fin da quando – aveva nove anni – qualcuno le ha rubato l’innocenza, segnandola per sempre. Un segreto nascosto con cura, sepolto nell’anima, un fantasma di cui però non riesce a liberarsi e che a poco a poco sgretola il suo equilibrio. L’affetto e la dedizione di Lorenzo non bastano, e nemmeno la nascita di Prisca scalfisce la scorza di questa donna gelida, nemica, distante. Tra le due si instaura un rapporto distruttivo, logorante, che lentamente intacca anche la psiche di Prisca, inducendola a difendersi con una straziante, terribile forma di rifiuto. Ambientata fra il 1939 e i giorni nostri, una storia di infanzia tradita, di sentimenti calpestati, di amori molesti, cui la scrittura limpida e affilata di Barbara Garlaschelli imprime un pathos e una drammaticità crescenti, che catturano il lettore sino al liberatorio finale.
Barbara Garlaschelli possiede due qualità che non sempre, in uno scrittore, vanno d’accordo: una scrittura poetica e una grande destrezza nel maneggiare la trama. Anche questo romanzo ha una forte tessitura narrativa che permette all’autrice di affrontare senza sbandamenti una storia che ha profonde risonanze emotive. È un romanzo che scava nelle psicologie per raccontarci un dramma antico e irrisolto, che le cronache ci ripropongono ogni giorno: il dramma dell’infanzia violata. Un “male oscuro”, un trauma segreto che fa sprofondare Lena, la protagonista del romanzo, in una spirale di follia. Ed è proprio qui che possiamo misurare tutta la bravura di Barbara Garlaschelli, nel modo con cui ci racconta questa “discesa agli inferi”, nella maniera con cui mescola la pietà e l’amore all’inevitabile pathos.
Maria Rosa Cutrufelli
Non ti voglio vicino è un romanzo che attraversa sessant’anni di storia d’Italia e ruota attorno a un gruppo di ragazzi che cominciano a sognare all’epoca della fioritura dei cuori e dei sensi, allorché anche la guerra appare impastata con il miele dell’adolescenza. Al centro, una bambina, presto ragazza, di nome Lena, una bellezza inconsueta, “acerba e ricca di inquietudine”, che seduce per prima una suora del collegio che frequenta. Poi verranno altri, ma la suora, trasformata da Lena in “voce”, la perseguiterà ogni notte, finché la vita di Lena sarà scandita da una danza perpetua di voci. È tutto quello che avrà da offrire alla figlia. A noi resterà uno dei romanzi più intensi dell’annata letteraria.
Giuseppe Leonelli